Vittime della Nuova Medicina

Versione del 15 mar 2011 alle 21:40 di EsoTypo (discussione | contributi) (OL)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

Il numero complessivo di pazienti deceduti in tutto il mondo, di cui si hanno prove documentate, durante o dopo una terapia basata sulla Nuova Medicina Germanica supera le 160 unità, e coinvolge almeno 11 italiani (adesso probabilmente 15). Le cifre sono il risultato di una indagine lunga anni e basata su articoli di giornali, testimonianze dirette, sentenze e contributi da forum internet.

La rivista tedesca Der Spiegel, indagando nel 1995 i risultati della Nuova Medicina entro i confini della Germania, ha scoperto che su 50 pazienti identificati della sua clinica Rosenhof e curati da Hamer, solo 7 sarebbero sopravvissuti [1][2].

Si è saputo (da un oncologo riminese di nome T.) che in Italia nel 2007 sono stati fatti esperimenti con la Nuova Medicina Germanica su otto pazienti malati di cancro. Nessuno sarebbe sopravvissuto. Sempre in Italia, si sa che alcuni pazienti nel Padovano sono morti dopo esser stati sottoposti ad una terapia secondo le regole della Nuova Medicina Germanica. Il medico Paolo Rossaro è attualmente sotto inchiesta [3].

La storia di Olivia Pilhar

 
Olivia Pilhar: fotomodella nel 2008
 
Olivia Pilhar 1995
 
Olivia Pilhar 2001 (volantino di sostenitori della NMG)

La piccola austriaca Olivia aveva 6 anni quando si ammalò di cancro ad un rene (nefroblastoma, tumore di Wilms) nel 1995. I genitori si rivolsero a Ryke Geerd Hamer, che in Germania non poteva piu esercitare la professione di medico, senza farne il nome ai medici della clinica di Vienna presso la quale la bambina era in cura.

Con l'aiuto di quattro membri della setta religiosa "Fiat Lux", i genitori portarono Olivia in Spagna (Malaga, albergo Las Vegas) da Hamer e, dopo una sentenza del tribunale dei minori che sospese per sette anni ai genitori tutti i diritti concernenti le decisioni riguardanti la salute della loro stessa figlia, dopo 72 giorni la bambina fu liberata con l'aiuto della polizia e trasferita in una clinica di Vienna dove le venne salvata la vita.

"C'è mancato veramente poco" dichiararono i medici della clinica. Dopo una chemioterapia e un'operazione la piccola Olivia venne finalmente considerata guarita (ed è in vita ancora oggi nel 2007).

Prima della partenza dall'Austria, la bambina mostrava un tumore con un volume di 250 ml, dopo la permanenza e la cura in Spagna il tumore era cresciuto fino ad un volume di 4,2 litri e la bambina soffriva molto oltre ad essere in un pessimo stato di salute.

I genitori di Olivia, un ingegnere e una maestra, sono stati condannati nel 1996 e 1997 a 8 mesi di reclusione ma sono sempre fedeli alla Nuova Medicina Germanica. Il padre non lavora piu come ingegnere, ma viaggia attraverso tutta la Germania per divulgare la Nuova Medicina Germanica (conferenze a pagamento).

La magistratura austrica indagava su 40 casi di pazienti hameriani austriaci defunti (all'epoca del articolo Der Spiegel 32/95). Il caso ha provocato molto clamore in Austria e Germania. [4][5][6]

La morte di Michaela Jakubczyk-Eckert nel 2005

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Errore nella creazione della miniatura: File mancante

Le informazioni e le foto che si hanno a proposito di Michaela Jakubczyk-Eckert e della sua malattia provengono da suo marito e da uno dei medici che hanno seguito la fase finale della sua malattia e agonia.

Michaela Jakubczyk-Eckert è nata il 14 novembre 1964 ed è morta il 12 novembre del 2005. Si ammalò di cancro al seno verso la fine del 2000 e, secondo quanto affermato da suo marito Gilbert, aveva molta paura e si rivolse molto tardi (fine 2001) ad un medico, il dott. Maintz di Würselen, circa un anno dopo aver notato un nodo sospetto al seno destro.

Amava gli artisti ed era a sua volta una pittrice. Suo marito Gilbert [7] è anch'egli un artista e lavora come saltimbanco.

A seguito di un'iniziale terapia medica, seguita col dott. Mainz, si convinse di poter arrivare ad una sicura guarigione grazie a Hamer ed alla Nuova Medicina Germanica dopo aver trovato recensioni entusiastiche sulla rete. Insieme a sua madre (suo padre e suo marito erano contrari) andò, nel 2002, in un paese vicino a Malaga (in Spagna) per incontrare Hamer.

Secondo la testimonianza di suo marito, Hamer avrebbe detto che lo stato di salute di Michaela era la conseguenza di un conflitto di partner precedente (viste le lesioni del seno destro che sarebbero da considerare segni di tale presunto conflitto), che i sintomi sarebbero stati da vedere come segni di una Heilungsphase (=fase di guarigione) e che lei avrebbe dovuto smettere subito la sua terapia medica (era in attesa di un'operazione).

Quando Michaela e sua madre chiesero a Hamer quanto avrebbero dovuto pagare per la consultazione, Hamer avrebbe risposto che non chiedeva soldi ma che invece sarebbe stato contento se loro avessero comprato alcuni dei suoi libri. Michaela e sua madre comprano di conseguenza 2 libri da Hamer (secondo Gilbert per 150 Euro ciascuno). Si tratterebbe dei suoi libri d'oro Vermächtnis I e II, che poi sarebbero finiti nelle mani di un conoscente di Michaela, un certo signor U.S. che lei avrebbe conosciuto durante le passeggiate giornaliere col cane, e che era anch'egli interessato alla NMG.

Dopo il ritorno in Germania, Michaela si rifiutò di continuare la terapia classica (come consigliato da Hamer) e, sempre secondo suo marito, avrebbe inviato 50 Euro sul conto corrente dell'avvocato di Hamer perchè Hamer nel frattempo venne arrestato.

Michaela e Gilbert si separano a seguito di questa decisione e lei venne assistita da alcune persone legate alla NMG (i nomi sono a conoscenza del marito).

Michaela venne infine ricoverata in uno pessimo stato di salute presso l'Hospiz Lohmar a Köln (Colonia) nel 2005, soffrendo dolori terribili. Rifiutava la morfina e altri farmaci analgesici potenti perché, secondo lei, sarebbero stati letali. Riporta suo marito che i medici ed il personale dell'Hospiz Lohmar dissero di non aver mai visto prima un caso anche solo paragonabile ed erano profondamente scioccati dall'agonia di quella povera donna. Dopo la morte, alcuni seguaci di Hamer dichiararono che sarebbe stato un intervento con la morfina a uccidere Michaela, e non il suo cancro del seno.

Gilbert, il marito di Michaela, (email in lingua francese o tedesca: streetact (chiocciola) aol.com) ha dichiarato di essere a disposizione per ulteriori approfondimenti e domande. Questo vale anche per il medico, dott. Maintz di Würselen, che si può contattare attraverso Gilbert. [8] [9] [10]

La morte di Sören Wechselbaum

 
Sören Wechselbaum
 
La madre Christa in tv

Sören Wechselbaum aveva 25 anni nel 2002 quando si ammalo di cancro ai testicoli.

Secondo il racconto di sua madre Christa, Sören credette nella Nuova Medicina Germanica di Hamer fino alla sua morte e rifiutò una terapia convenzionale (non è mai stato curato).

Le terapie della medicina tradizionale per i due tipi di cancro ai testicoli sono molto efficaci: con l'aiuto di un intervento chirurgico, la chemioterapia e sopratutto una radioterapia sopravivono circa il 95% dei uomini sofferenti di una tale patologia. Hamer stesso e stato curato con un intervento tradizionale, anche lui aveva un cancro ai testicoli.

La madre, Christa Wechselbaum ha compiuto diverse dimostrazioni pubbliche contro la Nuova Medicina di Hamer. Dettagli si possono trovare qui: [11].

la morte della giovane seguace di Hamer, Carmen

 
Carmen

La tedesca Carmen si ammalò nel 2003 di cancro al seno. Si trattava di un carcinoma intradottale.

Rifiutò ogni terapia medico-scientifica e si rivolse ad un Heilpraktiker (naturopata) di orientazione NMG. Dopo tale consulto andò in Spagna da Hamer. L'Heilpraktiker prometteva una guarigione dopo una conflittolisi hameriana.

Secondo i racconti del suo amico Erik Stolz (anche lui convinto aderente di Hamer) Carmen effetuò con successo una cosidetta conflittolisi secondo la Nuova Medicina. Nonostante ciò il tumore al seno crebbe e Carmen subì uno stroke unilaterale.

Tentarono invano di curare in modo dilettantesco il tumore con bevande zuccherate e con applicazioni di ghiaccio. Il tumore avanzò e raggiunse il dorso.

Secondo il racconto della sorella di Carmen alla TV tedesca RBB [12], il tumore stesso e molte metastasi provocavano forti dolori. Carmen morì all'età di soli 33 anni nel 2004. Secondo il suo amico e la sorella, non fu mai curata dalla medicina scientifica. Approfondimenti: [13].

Gaby J., La figlia di Roselor Huber

 
Gaby J.

La TV di Berlin-Brandenburg (RBB) rese pubblica il 10 novembre 2005 la crudele morte di Gaby J., la figlia di Roselor Huber, che rifiutava ogni cura convenzionale nel caso del suo cancro al seno, e credeva nella Nuova Medicina di Hamer. La traduzione di un'intervista con lei è disponibile qui: Intervista Huber. Vedi anche il servizio della RBB: [14].

vedi: Trasmissione Kontraste del 10 novembre 2005
vedi anche: http://www.dossierhamer.it/gaby.html

Oswald Zemelka

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Hamer presenta Zemelka in un video promozionale

Oswald Zemelka era un paziente di Hamer con cancro ai polmoni. Dopo una cura in una delle cliniche di Hamer, veniva considerato da Hamer di essere curato in mdodo definitivo. Oswaldo Zemelka e la sua patologia venivano strumentalizzati senza scrupoli per dimostrare la presunta efficienza della GNM in articolo di quotidiani, in TV e in un video promozionale . Zemelka mori' nonostante i tentativi terapeutici sia da parte di Hamer sia da parte della medicina accademica, che mai si vantava di averlo curato.


vedi caso Zemelka.

La morte del giovane Aldo a Bergamo (dicembre 2006)

Da un messaggio [15] sul forum di Beppe Grillo, del 29/01/2007:

<<Ciao,grazie per l'interessamento, purtroppo AlìBabà, cioè Aldo, non c'è più, è mancato poco prima di Natale. Sono una sua amica, eravamo molto legati, e quando ha cominciato a stare proprio male mi ha dato tutti i suoi dati, email, password, ecc chiedendomi di partecipare al posto suo al forum,ma non ce l'ho proprio fatta. Solo oggi ho visto la tua email,e mi sembrava giusto risponderti,anche se in ritardo.

Aldo è morto soffrendo in modo indicibile, inumano. Fino all'ultimo ha rifiutato ogni cura e ricovero(se escludiamo le trasfusioni che gli hanno fatto qualche mese fa, d'urgenza), ogni farmaco, anche gli antidolorifici. Era convinto che la buona volontà e la fede in Hamer l'avrebbe salvato... Purtroppo non è stato così, e i suoi ultimi giorni sono stati strazianti, soffriva così tanto! Solo ora comincio a superare questa tragedia, ma le immagini dei suoi atroci patimenti non mi abbandoneranno mai!

Non ha mai voluto fare esami per sapere con precisione che tipo di tumore era e quanto grave era la sua situazione. La sua famiglia, dopo la sua dipartita, ha voluto che fosse eseguita l'autopsia, per avere delle risposte, credo, per cercare di dare un senso alla scomparsa prematura e assurda di una persona che fino a poco tempo prima era piena di vita. E' risultato che il suo cancro derivava da un tipo particolare di poliposi del colon, una malattia ereditaria di cui soffrono numerosi suoi parenti, tra cui alcuni che hanno sviluppato un cancro esattamente come lui, ma che si sono curati e a distanza di anni stanno bene. Inoltre era pieno di metastasi, al fegato, ai polmoni, alle ossa... Una cosa orribile.

Non so perché abbia scelto di non farsi curare, la risposta a questa domanda se l'è portata con sé nella tomba... Ah,dimenticavo,Aldo aveva 31 anni, ne avrebbe compiuti 32 in febbraio. Non credo che interverrò nel forum in cui scriveva lui,non mi interessa e soprattutto ogni volta sarebbe un dolore troppo grande ripensare a lui e alle sue sofferenze. Grazie ancora per esserti interessata di lui.>>

Approfondimenti qui: Caso Aldo.

La morte del cinquantenne Domenico Mannarino di Crotone (agosto 2006)

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Domenico Mannarino
 
una pagina del diario di D. Mannarino

Il 20 agosto 2006 è morto, tra mille sofferenze e senza assistenza medica, Domenico Mannarino di Crotone per un tumore ai polmoni con metastasi alla mandibola, al cervello ed all'intestino.

Dal racconto di sua moglie Cinzia in una lettera aperta [16] al giornale Cronache del Mezzogiorno, si e venuti a conoscenza del fatto che il signor Mannarino non fosse fumatore.

Dal novembre del 2005 sapeva di avere un tumore polmonare con un diametro di 1 cm. Si era orientato verso la Nuova Medicina Germanica prendendo contatto con un medico di orientazione NMG, della sua città, che lavorava però a Roma nell'ospedale Sant'Andrea (dott L.).

Mannarino si recò in seguito insieme a sua moglie ad Aulla, in Liguria, dove venne visitato da un altro medico NMG, dott. Lupi che richiese 150 Euro per la visita. Intervenne anche il terapeuta di orientazione NMG e presidente dell'associazione ALBA Marco Pfister in questo caso.

Mannarino rimase poi in contatto telefonico col suo medico romano. Secondo il racconto di sua moglie, il medico NMG curante diagnosticò un'"ulcera bronchiale" ed escluse un cancro.

Questo medico vietò ogni terapia della medicina convenzionale, ed al suo paziente venne imposto di non parlare della sua scelta terapeutica e non nominare il suo medico. Promise una guarigione dalla sua presunta "ulcera".

Non seguendo nessuna terapia convenzionale, lo stato di salute peggiorò, il tumore crebbe ed apparvero metastasi intestinali e cerebrali oltre ad una metastasi alla mandibola. Secondo il suo medico NMG curante sarebbero stati segni di una presunta guarigione.

Alla fine, il signor Mannarino rimase paralizzato e morì, curato da sua moglie e dai suoi tre figli mentre suo medico NMG era ai caraibi in vacanza. Dopo la morte, a fine agosto 2006, il medico NMG romano, invece di consolarla, rimproverò alla moglie di aver causato la morte del marito a causa del suo scetticismo nei riguardi della NMG.

La moglie lesse al marito il libro "Testamento" di Hamer quando, paralizzato, non era piu capace di leggere.

I particolari della sua malattia sono stati registrati in un diario privato e la moglie è in possesso delle ricevute dei medici e terapeuti. Conoscendo bene di persona il medico NMG curante, la moglie del defunto ha dichiarato di sapere che questo medico avrebbe curato la sua propria madre affetta di cancro con una tipica cura della medicina tradizionale: la radioterapia.

La radioterapia non è accetata nell'ambito della Nuova Medicina, anzi viene considerata una della cause della morte dei pazienti affetti da cancro. Di consequenza la moglie rimprovera a questo medico di aver fatto esperimenti NMG con suo marito non offrendo cure tradizionali con una efficacia conosciuta.

Dettagli e la lettera aperta della moglie si possono trovare qui: [17].

Agosto 2007, la morte della 48-enne M. T.L. (chiamata Maresa) di Bergamo

 
Maresa L. (Bergamo)

(I famigliari chiedono di non pubblicare il nome di M)

Questa è la storia di Maresa L. morta ad agosto del 2007. Si chiamava Maresa ed è nata nel 1959. Aveva una solidissima formazione scientifica (laurea in chimica e matematica) unita ad una sensibilità d'artista, insegnava tai-chi-chuan, praticava shatzu. E' morta a 48 anni, dopo quattro mesi di sofferenze inaudite. Al suo fianco solo il suo compagno e suo fratello, disperatamente impotenti.

Dall'età della pubertà aveva avuto problemi al seno: le erano state asportate calcificazioni a 14 anni, poi ancora due volte in età adulta. Faceva mammografie di controllo ogni anno fino a quando il referto fu di sospetto carcinoma ai dotti galattofori e, nonostante i risultati negativi dell'ago aspirato, i medici consigliarono l'asportazione della mammella sinistra, per prevenire problemi in futuro. Maresa rifiutò categoricamente di procedere all'operazione e da quel giorno evitò di affrontare con i familiari e con gli amici medici qualsiasi argomento relativo alla propria salute.

A metà giugno 2007, Maresa chiamava suo fratello chiedendo aiuto perché non stava bene: riferiva dolori alle anche, alla schiena, alle gambe. Nei giorni seguenti si scopriva che Maresa aveva la mammella sinistra invasa da formazioni voluminose, con tumefazioni evidenti ed il capezzolo retratto; che non aveva fatto accertamenti perché così le era stato prescritto da un gruppo di medici di Aulla che portava avanti le teorie della Nuova Medicina Germanica di Hamer. Ogni tentativo di convincerla ad andare in ospedale e sottoporsi ad indagini mediche non faceva altro che provocare violente crisi di rabbia e di disperazione, con affermazioni tipo "così mi riportate indietro". Si era affidata a Marco Pfister, presidente di Alba, con il quale era in costante contatto telefonico e dal quale riceveva prescrizioni su come curarsi. Questi le aveva suggerito di farsi assistere anche da Paolo Panzeri, fisioterapista, per alleviare i dolori alla schiena e alle anche. Oltre alla fisioterapia, a Maresa venivano prescritti integratori alimentari, caffè e tè, mezza bustina di Oki se il dolore diventava più intenso.

A luglio i dolori diventavano così acuti da risultare invalidanti: costretta tra il divano ed il letto, Maresa coinvolgeva i suoi genitori per avere la loro assistenza, mentre il fratello contattava Pfister per richiedere accertamenti medici ed un ricovero ospedaliero. Pfister rifiutava di parlare della diagnosi adducendo questioni di privacy, invitava a far riflettere Maresa sui successi ottenuti contro la malattia, suggeriva di incoraggiarla a prendersi la responsabilità della propria guarigione. Di fronte alla precisa richiesta di prescrivere a Maresa l'asportazione della mammella gravemente malata, Pfister affermava che tale operazione avrebbe portato solo benefici di natura estetica e concludeva quindi di attendere finché Maresa non si fosse ripresa. Lei stessa era peraltro persuasa che presto si sarebbe rimessa, e pensava di partire per le vacanze al mare.

Nelle settimane seguenti si ripresentavano, acutissimi, dolori di vario tipo. Maresa era paralizzata in casa, senza alcun tipo di supporto medico né il sollievo di una terapia analgesica, in preda a dolori causati da quelle che una settimana dopo sarebbero state identificate come metastasi ossee. Dal 23 agosto il colore del viso e quello degli globi oculari diventava giallo: un noto segnale di gravissima compromissione del fegato. Chiamato Pfister, questi raccontava che il motivo era la rabbia per non essere potuta partire per il mare come previsto. Il giorno 27 le condizioni di Maresa erano disperate: gli arti inferiori gonfi e tumefatti, i dolori atroci. Lei accettava di vedere un'amica medico ma le chiedeva di consultarsi con Pfister, che al telefono si faceva descrivere le condizioni della paziente e poi prescriveva alla dottoressa di somministrarle un fortissimo diuretico per ridurre l'edema. La dottoressa, sconvolta per il comportamento immorale ed illegale di Pfister, disponeva il ricovero d'urgenza. Le indagini rilevavano valori ematici gravemente squilibrati, metastasi al fegato e sulla base dell?osservazione clinica, veniva annotata in cartella la probabile presenza di metastasi ossee. Il giorno 28 alle ore 13 Maresa entrava in coma epatico, che la portava alla morte due ore più tardi.

(Questa testimonianza della signora Federica Vavassori e quella della dottoressa sono a disposizione della magistratura)

Fonte: [18]

I casi Rossaro (Italia)

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
 
Paolo Rossaro

Il medico italiano Paolo Rossaro di Albignasego (provincia di Vicenza) fu descritto in diversi articoli di giornali di curare pazienti di cancro secondo la dottrina di Hamer. Basa una parte delle sue diagnosi sulle interpretazioni particolari in nuova medicina di TAC dei suoi pazienti, e pazienti raccontano che userebbe il metodo Hamer. Rossaro ha anche fondato un' associazione privata di nome Primum-vitae. Pazienti raccontano che Rossaro avrebbe sconsigliato di usare metodi della medicina academica nel caso di cancro. Alcuni dei suoi pazienti di cancro sono defunti dopo essere stati curati secondo le regole della nuova medicina e non si conoscono pazienti salvati con l'uso di questo metodo. Di questi pazienti defunti, due avevano un linfoma di Hodgkin, che e' ben curabile con una terapia convenzionale. Rossaro e' stato denunciato (per "omicidio colposo" art 589 cp e "lesioni colpose") e rischia di essere radiato dall' alba [19][20].

  • Christan Trevisan. Durante la notte prima di natale 2007 e' morto a l'eta' di 35 anni a Vicenza l'autista di camion Christian Trevisan che aveva un linfoma di Hodgkinan. ref>Articolo giornale di Vicenza 29.12.06</ref> e lascia una moglie e una figlia. Secondo alcuni articoli di giornali, non voleva farsi curare secondo la medicina scientifica e voleva essere curato dalla nuova medicina. Rossaro usava una terapia con acqua oceanica, vitamine e una assistenza psicologica secondo la nuova medicina.
  • Anna Tosin.(segue)
  • uomo 21-enne di Padova.(segue)

linfoma di Hdgkin:(segue)

vedi: http://www.dossierhamer.it/rossaro.html

Spagna 1995: il caso Helena Lumbreras

File:Lumbreras.jpg
Helena Lumbreras
 
Vincente Herrera

Nel 1987, Helena Lumbreras aveva 51 anni quando si ammalò di cancro al seno sinistro. Inizialmente, la professoressa e assistente di regia, ben conosciuta (come "Fellini" o "Rosi") e opponente del generalissimo Franco tentava di usurfruire delle terapie alternative, ma mori con forti dolori nel 1995.

Helena Lumbreras si confidò inizialmente ad un guaritore (curandero) che vedeva il male nelle tubature degli aquedotti della citta di Barcellona, un altro tentò di curarla con la musica di Mozart ed un terzo le prescrisse l'applicazione di fotografie di catedrali al seno malato.

Questi metodi non darono risultati positivi ed il tumore crebbe fino al manifestarsi di una metastasi nella colonna vertebrale.

In quel momento - molto tardi - tentè la medicina scientifica e subì una chemioterapia ed una radioterapia. Dopo tentò invano una terapia di ipertermia terapeutica.

Di nuovo si orientò verso le terapie alternative e un suo amico, che lavorava presso un'emittente televisiva, le consigliò di contattare un centro Hamer a Malaga. Helena si mise in contatto con questo centro e qualcuno promise al telefono: "seguendo le prescrizioni del dottor Hamer, guarirà entro tre settimane". Helena seguì poi in modo cieco le prescrizioni di una voce dal forte accento tedesco.

Il 13 Marzo 1995, la situazione peggiorò e lei non potette più uscire della sua camera. La voce tedesca vietava però ogni farmaco analgesico e vietava ogni chemioterapia.

A causa dei forti dolori dormiva e mangiava poco. Dopo due mesi arrivò un medico NMG da Barcellona: il dott. Vicente Herrera.

Herrera disse che il tumore era segno di un conflitto madre-figlia. Quando i dolori non cessarono, Herrera disse che era dovuto ad un presunto processo di ricalcificazione (proceso de recalcificacion) e che fosse un segno positivo.

Nel mese di Giugno la situazione peggiorò ancora e Helena fu ricoverata d'urgenza in un clinica. Lì vide per caso in tv un filmato a proposito di Olivia Pilhar e sentì che Hamer lavorava senza abilitazione. A sua figlia Valeria disse con rammarico: Ojalá lo hubiera sabido antes.

Il 4 Agosto 1995 Helena morì con forti dolori.

I medici Juan Puget Valencia e Vicente Herrera furono denunciati ma assolti. Puget Valencia negò di aver curato secondo la NMG e prese le distanze da questo metodo.

Il Colegio de Medicos de Barcelona vietò a Herrera di curare secondo la NMG per due anni, e vietò ogni pubblicità a questo metodo. Herrera fece appello al Consejo del Colegio de Medicos de Catalunya, che gli tolse l'abilitazione per l'esercizio della professione medica.

Fonte: [21]

2002 - 2009: cinque pazienti della metamedicina e della GNM muoiono in Norvegia

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Elsemarit Fjeldheim
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Tore Birkeland
 
Agnete Vossgård

In Norvegia la metamedicina si era diffusa tra pazienti di cancro norvegiesi. La Norvegia è anche il pease dove risiede attualmente (nov. 2009) Hamer (Sandefjord). La metamedicina, secondo le prorie affermazioni, si orienta secondo pricipi della Nuova Medicina Germanica. Secondo notizie della seconda catena della tv norvegiese del aprile 2009, queste attivita sono dovute a due persone: Bent Madsen e Dagfrid Kolås, ambi due non sono medici. Si sa anche che il medico tedesco ed aderente alla metamedicna, Anton Bader ha tenuto conferenze in norvegia. Secondo informazioni contenute nelle otto puntate della tv norvegiese (tre sono liberamente visibili nel internet, altri conque a pagamento) alcuni pazienti con cancro sarebbero morti perche sono stati convinti da terapeuti della metamedicina di abbandonare terapie mediche o di non iniziare tali terapie della medicina scientifica. La consequenza erano almeno cinque casi di morte. Secondo i giornalisti indaganti, la omissione di una terapia efficiente era la causa di morte[22][23] Non si conoscono invece successi da attrebuire alla metamedicina nel caso di patologie gravi come il cancro.
Elsemarit Fjeldheim morì all'eta di 52 anni dopo aver riscontrato un cancro al seno. Il suo cancro venne scoperto in uno stato molto precoce e questo fatto rapresentava per lei una buona prognosi terapeutica nel caso di un intervento tempestivo e lege artis professionale. La signora Fjeldheim aveva un diario nel quale annotava tutti i dettagli della sua malattia ed i passi della sua terapia. Dopo essere entrata in contatto con la Nuova Medicina, invece di accettare il consiglio di farsi operare rifiutò ogni intervento della medicina accademica. Al suo medico chiese di essere curata da due terapeuti della Nuova Medicina in Norvegia, Bent Madsen e Dagfrid Kolas. Il suo medico era d'accordo. Inizialmente la signora Fjeldheim fu presentata da questi terapeuti come prova vivente dell'efficacia della Nuova Medicina e, mentre peggiorava continuamente il suo stato di salute, veniva rassicurata da queste persone che quello fosse uno stato di guarigione. Circa un anno dopo l'inzio della terapia NMG, morì. [24][25][26][27][28][29][30].

Questo articolo in altre lingue

Riferimenti

  1. Der Spiegel, numero 32 del 1995
  2. http://www.swisscancer.ch/dt_fr/content/orange/pdf/skak/01_02_hamer_e.pdf
  3. *[1]
  4. *Austrian cancer patient's parents sentenced, in: lancet, 1996 Nov 23;348(9039):1440
  5. *Martin Zimper "Das Mädchen Olivia" ed. Herbig, 1996 ISBN 3-7766-1970-8
  6. *Rivista Der Spiegel: 32/1995
  7. *http://www.saltimbanque.de
  8. *Articolo apparso sul Morgenpost di Amburgo
  9. *Sito ariplex: tedesco / inglese
  10. *healthwatcher.net
  11. http://www.transgallaxys.com/~italix/testimonianze/wechselbaum.htm
  12. RBB, trasmissione Kontraste del 9.8.07
  13. http://www.ariplex.com/ama/ama_ham7.htm
  14. servizio della RBB
  15. http://beppegrillo.meetup.com/boards/view/viewthread?thread=1671117&pager.offset=1540
  16. http://www.transgallaxys.com/~italix/articoli/cdm13042007.pdf
  17. http://www.transgallaxys.com/~italix/articoli/cdm13042007.pdf
  18. http://www.libero-news.it/libero/LF_showArticle.jsp?edition=&topic=4921&idarticle=87528124 articolo apparso su Libero del 25 settembre 2007
  19. Articolo Mattino aus Padova 19.5.07
  20. Articolo Giornale di Vicenza 19.5.07
  21. Xavier Margarit (Barcelona), El Mundo del 13/08/1995 - http://www.elmundo.es/papel/hemeroteca/1995/08/13/sociedad/59623.html
  22. http://www.tv2nyhetene.no/innenriks/helse/46aaring-doede-av-kreft-etter-behandlingsnekt-2691934.html
  23. http://www.tv2nyhetene.no/innenriks/-har-aldri-fraraadet-kreftmedisin-2697643.html
  24. *VG (Verdens Gang) 25.3.2007 pagina 30
  25. *VG (Verdens Gang) 25.3.2007 pagina 32
  26. *VG (Verdens Gang) 26.3.2007 pagina 12
  27. *Bergens Tidende Morgen del 18.8.2002 pagina 19
  28. *Dagsavisen Morgen 3.4.2003
  29. *tidsskriftet.no
  30. *skepsis.no